martedì 26 gennaio 2010

Sogno di alieno

Dopo tanti articoli tecnico/scientifici, mi butto un po' sul metafisico. Tempo fa, lessi  una raccolta di "microstorie" di fantascienza, piccoli racconti-lampo in cui il lettore viene subito fiondato nel nocciolo della storia e l'intera vicenda - spesso con finale a sorpresa - si svolge nell'arco di qualche pagina. La cosa mi piacque alquanto e fu fonte di ispirazione: da allora ogni tanto butto giù due righe a formare una microstoria. Eccone una breve breve, senza troppe pretese, che scrissi il giugno dell'anno scorso:

"Stanotte ho fatto un sogno. Un sogno alquanto strano. Abitavo in una casa piena di colori immaginari, ed ero circondato da strane forme geometriche che mi danzavano intorno con ritmo quasi casuale. Fuori dalla casa c’era una distesa verde che si estendeva a 180 gradi tutt’intorno. Incontrai uno strano essere, che mi fece uno strano cenno con una parte del suo corpo, mentre una strana smorfia gli dipingeva la parte stessa. Ad un certo punto cominciai ad allontanarmi in senso verticale dalla distesa verde e vidi che tutto diventava sempre più piccolo e ravvicinato. Vidi distese blu e marroni e formazioni vaporose bianche. Allontanandomi sempre di più, vidi che sotto di me la superficie cominciò ad incurvarsi e mi resi conto di far parte di una sfera fluttuante nello spazio. Una sfera molto piccola rispetto a tutto il resto. Una sfera insignificate che faceva parte di un singolo universo. Un solo e singolo universo. Solo allora rivolsi l’attenzione al mio corpo e rimasi esterrefatto. Ero fatto di una sostanza morbida e all’apparenza ricca di liquido. Avevo una testa, un corpo, due arti superiori e due arti inferiori. Non potei resistere a tanto abominio, e fu così che il campo della sesta dimensione mi si distorse attorno a tal punto che mi svegliai. Mi spostai sulla quattordicesima dimensione e arrivai a te. Tu mi accogliesti creando 9 universi e 10 leggi fisiche, che mi fecero sentire più tranquillo e che mi permisero di raccontarti questo incubo…"